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"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

mercoledì 5 dicembre 2012

Su Marte c’è materia organica (forse)


La Nasa lo ribadisce: non c’è vita, ma tracce di carbonio. Il problema è la loro origine: marziana o terrestre? Ecco in dettaglio le scoperte scientifiche di Curiosity nei primi mesi di esplorazione.

Le cucchiaiate di sabbia raccolte da Curiosity
Al momento la vita non è stata trovata. È vero, una certadelusione c’è stata quando alle 18 ora italiana (del 3 dicembre 2012) gli scienziati del JPL della Nasa hanno mostrato al pubblico le ultime scoperteprovenienti dal laboratorio del rover Curiosity che da quasi 4 mesi sta esplorando la superficie marziana.
Le scoperte fatte in queste settimane sono statenumerose e di grande interesse.
La prima analisi del suolo marziano è stata realizzata utilizzando tutti gli strumenti disponibili (in particolare il SAM e il CheMin) e ha messo in luce una chimica molto complessa. Acqua, zolfo e sostanze contenenti cloro e carbonio (anche se non si sa se di orgine marziana o terrestre) sono solo alcuni degli ingredienti scoperti all’interno del laboratorio di Curiosity.

Alcune sostanza a base di carbonio messe in luce da Curiosity
Da dove viene il carbonio?Il primo campione analizzato è stato individuato su un’area pianeggiante del Cratere Gale, dove si trova il rover, ed è stato raccolto da piccola duna creata dal vento denominata “Rocknest”. Il campione di sabbia è stato scaldato in un piccolo forno a bordo di Curiosity, così che si sono venuti a creare dei gas che sono stati analizzati dagli strumenti preposti. Da questa analisi è arrivato un risultato estremamente interessante: la presenza di sostanze chimiche organiche, che non vuol dire vita, bensì composti chimici che contengono carbonio (vedi grafico qui a fianco), un elemento fondamentale per la vita. “Nonostante la presenza del carbonio non abbiamo la certezza assoluta che su Marte vi sia materia organica, per avere la certezza dobbiamo cercare in altri luoghi dell’area da analizzare”, ha detto Paul Mahaffy, responsabile delle ricerche condotte con il SAM.
Il carbonio è stato messo in luce nel momento in cui è stato scaldato il perclorato, una sostanza già trovata nei suoli artici di Marte dalla sonda Phoenix. Scaldando il materiale in questione si sono formati composti di cloro, idrogeno e carbonio, come il cloruro di metile. “Ma come –viene da chiedersi- perché gli scienziati dubitano dell’esistenza di sostanze organiche se è stato trovato il carbonio?”
La risposta sta nel fatto che questa sostanza potrebbe essere stata portata da Terra a bordo di Curiosity (pur avendo preso tutte le precauzioni) il quale avrebbe reagito con le sostanza presenti nel suolo marziano dando origine alle molecole organiche composte trovate dal sofisticatissimo laboratorio marziano.
La prudenza, si sa, non è mai troppa, tuttavia per essere certi che il laboratorio marziano non avesse a che fare con materiale terrestre si è presa della sabbia marziana e la si è fatta vibrare all’interno delle camere dove si sono analizzati i campioni, al fine di portar via tutti i residui terrestri. Ma questo non basta ai ricercatori della Nasa per poter essere certi al 100% che del carbonio terrestre non sia stato portato fin lassù.
(L’articolo continua sotto il video riassuntivo delle scoperte)


Le caratteristiche chimiche dei suoli sono molto simili in diverse parti del pianeta (Clicca sulla foto per ingrandirla)
Suoli similiUn’altra scoperta interessante è il fatto che le piccolissime particelle di sabbia analizzate hanno una composizione molto simile a quella analizzata da altri laboratori scesi su Marte, come Opportunity, Spirit e Pathfinder. CheMin ha messo in luce che la composizione della sabbia è data per la metà da minerali vulcanici comuni e per l’altra metà da materiale vetroso, comunque tipico delle eruzioni vulcaniche anche terrestri.
Le analisi hanno anche messo in luce una certa quantità di acqua. Questo non significa che il suolo fosse bagnato, ma semplicemente che alcuni piccolissimi clasti di sabbia sono legati da molecole d’acqua di cui si sapeva già l’esistenza, ma non un’abbondanza così elevata come si è osservato.


Le analisi dicono che l'acqua su Marte è più pesante di quella terrestre
L’acqua è “pesante”Le analisi più approfondite si sono concentrate anche sugliisotopi (ossia sugli atomi con identico numero atomico, ma diversa massa atomica) di alcuni atomi scoperti.
In particolare ci si è concentrati sugli isotopi dell’idrogeno, ossia del deuterio (più pesante dell’idrogeno) e dell’idrogeno principale presenti nell’acqua.
Si è scoperto che il lororapporto è diverso da quello terrestre.
Su Marte l’acqua è più pesante di quella degli oceani terrestri. La situazione si spiega facilmente considerando che Marte è più piccolo della Terra e quindi la sua gravità è inferiore. Per questo motivo gliatomi più leggeri lasciano facilmente la superficie marziana a scapito di quelli più pesanti che vi rimangono in abbondanza.
La ricerca continua
Per gli scienziati dunque, i risultati sono di grandissimo interesse, per chi si aspettava invece, che la Nasa proclamasse che su Marte esiste vita, la delusione c’è stata, ma non è detta l’ultima parola. Anzi, il lavoro di Curiosity è ancora lungo .
“Il secondo nome di Curiosity è pazienza”, ha spiegato John Groetzinger, lo scienziato del Mars Science Laboratory del Caltech proprio durante la presentazione. E il terzo nome, azzardiamo noi, è prudenza.
Ma il monte Sharp, principale obiettivo di studio, con i suoi strati di rocce diverse, potrebbe davvero nascondere il segreto che da tempo l’uomo sta cercando…

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