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"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

giovedì 31 maggio 2012

Il grande Uomo Grigio del Ben Macdhui




Ben Macdhui è il picco più alto nei Cairngorms, e il secondo più alto di tutta la Scozia. La montagna è meta ambita degli scalatori, che provengono da varie regioni per inerpicarsi lungo i numeroci sentieri che portano alla cima.
Ma il Ben Macdhui non è conosciuto solo per la sua bellezza; per oltre un secolo si è parlato della possibilità che ci sia qualcosa di spaventoso in agguato su quella montagna. Durante tutto questo tempo infatti molti scalatori hanno affermato di essere stati testimoni di una misteriosa presenza, per alcuni fisica, per altri semplicemente psichica. L'essere è stato chiamato Am Fear Liath Mor, o Il Grande Uomo Grigio.
Sui montuosi pendii del picco, lontano dal rumore della città, è molto facile lasciare che la mente vaghi e immagini la presenza di esseri e creature soprannaturali, in realtà eco strane, giochi di luce, sagome nella nebbia o forme create dal movimento del sole in luoghi che non si conoscono. D'altra parte l'uomo è un animale sociale, e la solitudine è qualcosa di alieno, di estraneo alla sua natura: è la solitudine, perciò, che spesso e volentieri altera la percezione, specialmente in ambienti non abituali, e fa nascere paure strane.
Come è accaduto per altri 'mostri' popolari, come il Big Foot americano o lo Yeti Himalayano, anche l'Uomo Grigio del Ben Macdhui è stato avvistato e descritto. Ma in questo caso c'è un particolare inquietante che accompagna l'arrivo di questo essere, e che non si riscontra per gli altri suoi 'cugini': la sua presenza non viene percepita soltanto dai normali sensi fisici, ma è avvertita profondamente nello spirito, in un modo che, a quanto si è detto, provoca un profondo e duraturo senso di disagio.
E' quindi stato ipotizzato che l'Uomo Grigio esercita una forte influenza psichica nei confronti delle persone che incontra.


La prima volta che si parlò di una strana presenza sul Ben Macdhui in Scozia risale al 1925. Norman Collie, professore di chimica di Londra ed esperto montanaro, riportò la sua storia ai memebri del Cairngorm Club in occasione dell'incontro annuale del gruppo. Nel 1891 il professore percorreva uno dei sentieri della montagna in solitudine sulla via del ritorno, dopo essere arrivato in cima. C'era una fitta nebbia, e all'improvviso l'uomo avvertì un rumore di passi alle sue spalle. Per ogni quattro passi che il professore faceva, un passo avanzava; questo significava che chi lo seguiva aveva una stazza molto più grande della sua. All'inizio provò ad ignorare quel suono, ma all'improvviso venne colto da un tale senso di panico che si precipitò correndo verso la valle, senza mai voltarsi indietro. E dopo quell'esperienza terribile il professore non tornò mai più sul Ben Macdhui.
Il racconto di Collie venne accolto da un certo scetticismo, ma una persona, IL Dr. A. M. Kellas, ne rimase molto colpito. Tanto che più tardi scrisse a Collie raccontando la sua esperienza.
Egli si trovava con il fratello sulla montagna, per raccogliere cristalli alla base della cima del picco. Improvvisamente i due scorsero in lontananza una figura che scendeva verso di loro, nella nebbia. Come Collie, anche Kellas e il fratello vennero colti da un accesso di panico e fuggirono via più velocemente possibile.
Nel 1944 il Capitano Sir Hugh Rankin affermò di avere incontrato e parlato con l'Uomo Grigio in ben due occasioni. Secondo Hugh (buddhista) l'essere sarebbe un Bodhisattwa (un essere con un più elevato livello di incarnazione, vicino a quello del Buddha, e che ha ricevuto l'illuminazione per agire come guida per gli altri, per portarli verso il suo stesso stato).
Sir Hugh restò sempre umile, ma mai impaurito. La sua esperienza, a differenza di quella di Collie e di Kellas, sarebbe stata benigna. Ma per la maggior parte di coloro che hanno avuto a che fare in qualche modo con al presenza sul Ben Macdhui, i sentimenti predominanti sono stati la paura e un terribile senso di depressione, che in alcuni casi hanno portato a pensieri suicidi (precipitare in qualche scarpata o cadere lungo il fianco del monte).
In ogni caso, qualunque cosa si nasconda sulla montagna scozzese, molti restano scettici e parlano di allucinazione; e sfortunatamente, Collie, Kellas e molti altri, sono stati indotti a convincersi che 'non c'è niente lassù'.

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