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"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

lunedì 1 agosto 2011

L'ultimo terrestre: ecco al cinema la provocazione aliena di Pacinotti


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Mi vedo costretto a citare la concorrenza (o tempora, o mores...) perché nell'edizione cartacea di oggi - sezione spettacoli e televisione - La Repubblica ha pubblicato una bella intervista a Gianni Pacinotti, alias Gipi. Di chi stiamo parlando? Di un disegnatore di fumetti, pisano, 47 enne, che si è orientato al filone alieno: sta forse diventando un trend nella categoria, dal momento che nel precedente post avevo parlato di Giuseppe Di Bernardo e della sua serie "The Secret"? Chiss... Peraltro, Gipi è andato più in là, nel senso che si è spinto addirittura al set cinematografico: quale opera prima e di debutto, ha realizzato "L'ultimo terrestre", un film che gli regala l'ambizione di sfondare a Venezia, rassegna nella quale sarà in concorso (apertura il 31 agosto). Per la trama, Pacinotti si è ispirato a un libro di fumetti ("Nessuno si farà del male") di un collega, Giacomo Monti. "La storia era bellissima: io l'ho presa a prestito e l'ho adattata e modificata. Per quanto riguarda il personaggio principale, mi sono basato su un disturbo della personalità che impedisce al soggetto di riconoscere e nominare i sentimenti che prova, come l'autore. La situazione è drammatica, ma la racconto in maniera buffa grazie alla bravura di Gabriele Spinelli". Già, ma gli alieni, che hanno la fisionomia classica, quella dei grigi in stile Roswell, dove e come appaiono? "L'intuizione di Monti - spiega Gipi nell'intervista - è stata di disegnare un'Italia in cui l'arrivo degli extraterrestri non suscita emozione: è solo la seconda notizia del Tg1. Sul tema, peraltro, avevo già girato un cortometraggio nel 2001, ambientato nella campagna pisana: gli extraterrestri sbarcavano ed erano presi a sassate, al grido 'dovevate restare negli anni 50'...". Trovo geniale l'idea dell'alieno che arriva e... fregauntubo alla gente. Ed è anche acuta la spiegazione che fornisce Pacinotti: "La disillusione della società è tale che perfino un evento così sopra le righe la lascia indifferenti". Bella e arguta provocazione, alla quale rispondo... provocando a mia volta: non potrà mai essere così; e solo dall'avvento degli alieni potremo avere una vera svolta per le nostre miserie.

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