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"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

domenica 9 gennaio 2011

UFO, quando il Messico diventa la sentinella del mondo


ufologo messicano jaime maussan
I vigilantes sono un gruppo di ricercatori fondato dal notissimo Jaime Maussan (nella foto), giornalista ed ufologo tra i più famosi al mondo.

Il Messico è un modello per tutto il mondo, almeno per ciò che concerne gli UFO. Anzi, una sorta disentinella del pianeta. Oltre alla grande tradizione culturale, miti e leggende che affondano alle radici delle popolazioni mesoamericane, è dato di fatto che anche tra l’opinione pubblica locale vi sia una conoscenza approfondita. Un fenomeno vissuto con emotività maggiore rispetto ad altri paesi dell’emisfero e nel resto del globo. Anche gli organi d’informazione, giornali e network televisivi trattano le tematiche ufologiche con approfondimenti, dovizia di inchieste e un taglio giornalistico difficilmente riscontrabile nei media europei. Non mancano le iniziative originali e una base organizzativa molto efficiente. Come ad esempio i “Vigilantes”.
Cosa fanno i vigilantes messicani nel dettaglio? Hanno un approccio varigato al fenomeno che trattano con estrema competenza scientifica. Con uno stile professionale e completo. Sono quasi sempre provvisti di mezzi tecnologici in grado, in qualsiasi momento, di poter documentare e riprendere con fotoo video. Viene riservata grande attenzione agli avvistamenti con testimonianze filmate e fotografiche. Tutto ciò che concerne il fenomeno UFO è analizzato e oggetto di dibattito. E non è un caso che una mole imponente, sia di video che di immagini, degli avvistamenti degli ultimi anni provenga proprio dal paese degli altopiani. Un notevole interesse, da parte dell’opinione pubblica e dei media, viene rivolta anche ai ritrovamenti archeologici risalenti al periodo precolombiano. La conquista spagnola, ed in particolare le distruzioni operate da Cortès, potrebbero aver cancellato numerose tracce ed indizi del fenomeno UFO in Messico, secoli prima la scoperta del nuovo mondo.

UFO, il segreto perduto degli Aztechi

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Esattamente nel dicembre di 490 anni fa la città di Tenochtitlán non esisteva più, al suo posto sarebbe nata l’odierna Città del Messico. Il genocidio degliAztechi, la distruzione di templi, testimonianze delle civiltà precolombiane, sono spesso oggetto di dibattito di diverse correnti di ufologi. La specializzazione di alcuni è rivisitare documenti ed episodi storici, a caccia di indizi che possano far intuire una presenza extraterrestre e di UFO anche in epoche remote.

Un frate tra gli indios. L’uomo chiave di questa vicenda non è il noto conquistatore Hernàn Cortés, bensì Geronimo de Aguilar. Costui era l’interprete di Cortés, meglio ancora un “analista”. Era l’unico spagnolo a conoscere, piuttosto bene, la realtà dei Maya e indirettamente quella degli Aztechi. Era un frate francescano, naufragato in una delle prime spedizioni spagnole sulla costa messicana. Salvatosi rimase dieci anni, come schiavo, con i Maya. Aggregatosi alla spedizione di Cortés, possedeva ormai un bagaglio di conoscenze notevole degli usi, costumi e soprattutto delle leggende locali. Sarà su questi racconti mitologici che Cortés, consigliato da de Aguilar, fonderà la conquista del Messico, pur disponendo di forze militari esigue.

La divinità che scomparve all’orizzonte. In particolare studiosi e ricercatori si concentrano su un aspetto: la figura del dio Quetzalcoatl, una delle principali divinità locali. Secondo le leggende, che però tendevano a differire in base ai popoli e le zone, costui avrebbe donato il grano agli indios, insegnato ad usare il fuoco e fornito le basi di tutte le loro conoscenze. Nel momento di congedarsi e scomparire in mare, alcune tribù parlavano di cielo, promise di far ritorno per governare quelle terre.

Immediatamente gli Aztechi, ed in particolare il loro imperatore Montezuma, associarono lo sbarco di Cortés con il ritorno di Quetzalcoatl. Molti ricercatori hanno approfondito tali leggende, trovandovi aspetti incredibilmente combacianti con alcune teorie ufologiche moderne, seppur anche delle contraddizioni. D’altronde gli Aztechi ed i Maya sono universalmente riconosciuti come tra i popoli più misteriosi dell’ era precolombiana, con un grado di conoscenze nell’astronomia stupefacenti se rapportate ad altri aspetti della loro vita quotidiana.

La strana ossessione di Cortès. Egli forse sottovalutò tali elementi o semplicemente non volle approfondirli. Molti studiosi tradizionali hanno rilevato alcuni strani atteggiamenti del conquistatore spagnolo. La distruzione, anche dopo la fine delle ostilità, di alcuni dei templi di Tenichtitlàn con il resto della città. Un gesto superfluo, non necessario, non in linea con la mentalità pragmatica del personaggio. Oltre la sete di conquista e saccheggio di oro, sembrava essere divenuta un’ ossessione per Cortés: distruggere gli idoli pagani e convertire gli indios. Atteggiamento che contraddiceva l’indole del personaggio, non certamente un fanatico religioso.

Qualunque cosa avesse ipoteticamente scoperto, o Geronimo de Aguilar gli avesse rivelato, non ne fece mai menzione. Erano tempi in cui, nella cattolicissima Spagna, si moriva tacciati di eresia per molto meno. L’ultimo segreto di Cortès bruciò forse tra le rovine di Tenochtitlán, sepolto dalla storia.


UFO cancellati dalla storia: la censura nei secoli


La diffidenza diffusa, di nutrite comunità di ufologi, verso il governo degli Stati Uniti affonda in radici lontane. Tuttavia la scarsa apertura degli Usa al fenomeno UFO, indipendentemente se frutto di una politica precisa o dettata da elementi casuali, non è un fatto inedito nella storia. In pratica in ogni epoca, le potenze egemoni del momento, hanno sempre mostrato una certa diffidenza verso tutti quei fenomeni insoliti o misteriosi. Altro che ostracismo, centinaia di anni fa si assistette a una censura degli UFO in piena regola. Molto lo si può spiegare con il rischio, diretto o indiretto, in cui si poteva incorrere. Il timore, neanche tanto celato, di veder messo in discussione il proprio potere e il predominio geopolitico. I Romani non si comportarono diversamente in tal senso. Eppure di misteri, di apparizioni di presunti UFO e fenomeni a tutt’oggi inspiegabili, le cronache del primo grande impero della storia sono piene. Certo i Romani non avevano i mezzi e le conoscenze di cui disponiamo oggi, ed è una scusante solo parziale. Diversi episodi misteriosi, anche celebri, dell’epopea dell’Impero Romano, avrebbero meritato ben altro approfondimento.

Non fu da meno la cattolicissima Spagna, soprattutto all’indomani della scoperta del nuovo mondo. Lo strano atteggiamento di Cortés, venuto in contatto con culture fondate su miti e leggende ancestrali, è sintomatico. Preferì cancellare le tracce e le testimonianze degli Aztechi e dei Maya. I tempi erano quelli che erano, l’Inquisizione pure. Si finiva al rogo per molto meno, figurarsi a paventare l’esistenza di divinità venute dal cielo. Poi c’è stato il periodo della guerra fredda. In quel mezzo secolo i regimi comunisti, afflitti da una paranoia cronica, ignorarono e occultarono tracce e indizi dal valore scientifico potenzialmente incommensurabile. Per la dottrina Marxista l’acronimo “UFO” era un tabù. Un discorso valido sia per la Cina maoista che per l’Urss.


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