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"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

lunedì 17 gennaio 2011

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MORIA DI UCCELLI - (Brevetti Tesla, Scie Chimiche, Pandemia, Cen

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GLOBAL WARMING: DRASTICO CAMBIAMENTO NELLE CORRENTI OCEANICHE


GINEVRA - Gli scienziati hanno trovato prove di un cambiamento "drastico", che è cominciato dal 1970, nelle correnti oceaniche del Nord Atlantico (NAO- North Atlantic Oscillation) che solitamente influenzano il clima nell'emisfero settentrionale. La North Atlantic Oscillation (NAO) è la variazione periodica della differenza di pressione atmosferica tra le Azzorre e l'Islanda.

Attraverso il suo indice è possibile avere anche delle informazioni di massima se gli inverni in Europa saranno freddi e secchi, oppure umidi e caldi. Ma la NAO influenza anche le correnti oceaniche sul Nord Atlantico. Durante le fasi positive, domina una corrente d'acqua relativamente calda a 10°, salata e ricchi di nutrienti proveniente dalla Corrente del Golfo. Se la NAO è in una fase negativa, è dominante la corrente del Labrador con una massa d'acqua relativamente fredda a 6°C che è relativamente povera di nutrienti e proveniente dalle regioni sub-polari.




Effettuando una ricerca sui coralli nelle acque profonde del Nord Atlantico, si è messo in risalto un cambiamento del tutto radicale nelle correnti oceaniche a partire dal 1970. Utilizzando metodi geochimici, il team di scienziati è stato in grado di dimostrare che un drastico cambiamento della temperatura dell'acqua si è verificata nella parte occidentale del Nord Atlantico.

Questo cambiamento, unico negli ultimi 2000 anni, si legge nel comunicato, può essere direttamente collegato al risaldamento globale. Gli scienziati escludono altre cause bio ecologiche o geochimiche e sospettano invece vi sia una connessione diretta tra i cambiamenti nelle correnti oceaniche nell'Atlantico settentrionale e il riscaldamento globale causato principalmente dalle attività umane.


fonti: AFP (Agence France-Presse) - andreaweather.jimdo.com

Il satellite “Fermi” scopre l’antimateria creata dai temporali sulla Terra


I temporali terrestri, e in generale le precipitazioni atmosferiche, sarebbero in grado di produrre fasci di antimateria. Ecco una delle notizie scientifiche tra le più rilevanti di questo inizio d’anno. L’antimateria, qualcosa di affascinante e da sempre ammantato di un certo mistero, che scatena la fantasia degli uomini e talvolta genera addirittura superstizione e paura.

Un qualcosa che sembrava fino ad ora legato a impressionanti macchinari come l’acceleratore del CERN, l’unico strumento che abbia mai messo in grado gli scienziati di creare l’antimateria.

Il fenomeno è stato registrato dal satellite spaziale per il rilevamento dei raggi gamma “Fermi”. Secondo gli esperti questa è una scoperta del tutto inattesa, una scoperta della geoscienza tra le più importanti degli ultimi tempi.

Come è noto da tempo, i temporali possono creare scintille di raggi gamma. Quello che è stato osservato per la prima volta dal telescopio spaziale del satellite “Fermi” è che vengono prodotte anche correnti di elettroni e anti-elettroni, equivalenti all’antimateria (anche detti positroni o positoni).

Il satellite stesso è stato colpito da questi fasci di anti-elettroni e, dalla reazione generatasi, cioè dalla produzione di raggi gamma rilevabili dallo stesso “Fermi”, il satellite si è accorto della loro presenza.


fermi rileva l'antimateria nei temporali

Steven Cummer, esperto sul tema dell’elettricità atmosferica della Duke University, commenta: “L’idea è che su ogni pianeta su cui si verificano piogge si possa generare l’antimateria, e che poi questa antimateria si espanda nello spazio sotto forma di fascio focalizzato rilevabile da un veicolo spaziale. Tutto ciò sembra come qualcosa estratto direttamente dalla fantascienza“.

La BBC ha reso noto al grande pubblico l’esito dell’indagine scientifica, dopo che questo è stato annunciato dal team di scienziati, guidati dal ricercatore della NASA Julie McEnery, al meeting annuale dell’American Astronomical Society.

I risultati della ricerca a cui sono pervenuti gli scienziati sarà inoltre pubblicato a breve sulla rivista di geofisica e notizie scientifiche: “Geophysical Research Letters”.

fonte: notiziefresche.info



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