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"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

martedì 21 dicembre 2010

WikiLeaks, secondo gli Usa: "La legge Romani censura il web e favorisce Silvio Berlusconi"

Il cablogramma dell'ambasciatore Thorse sulla legge Romani

El Pais lancia stamane un cablogramma che è tutto un programma (scusate la rima). Scrive David Thorne, ambasciatore Usa a Roma, il 3 febbraio 2010 a proposito del decreto Romani:

Dà la possibilità di bloccare o censurare qualsiasi contenuto. Favorirà le aziende di Silvio Berlusconi rispetto ai suoi competitori. Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere del governo in questo nodo già ai tempi del primo ministro Bettino Craxi. La norma faciliterà il ricorso alle azioni legali contro i media che si esprimeranno in modo critico nei confronti di Berlusconi e del suo governo.

So che molti di voi commenteranno: nulla di nuovo sotto il sole; sono cose che sapevamo già. Ebbene, però, se a interessarsene è la diplomazia americana converrete con me che la questione cambia radicalmente aspetto.

Senza entrare in merito alle dichiarazioni di facciata di una Hillary Clinton che annuncia Urbi et Orbi, post rivelazioni sulle feste selvagge del Premier che :

Silvio Berlusconi è un grande amico degli Stati Uniti

è lecito ragionare sulla gravità del decreto Romani. Il decreto nasce quando Romani era sottosegretario alle Comunicazioni, poi è stato viceministro allo Sviluppo; oggi è Ministro per lo Sviluppo economico dopo che Berlusconi ha retto il dicastero per cinque mesi, al termine delle dimissioni di Claudio Scajola


Annota l’ambasciatore Thorne che questa legge è pericolosa in quanto rappresenta un precedente nel mondo occidentale che si vorrebbe libero, almeno apparentemente, è che può essere usato come trampolino di lancio dalla Cina. Scrive Thorne:

Rappresenta un precedente per nazioni come la Cina che possono copiarla o citarla come giustificazione per i propri attacchi alla libertà d’informazione.

Come potranno gli Usa negoziare con la Cina a proposito di diritti civili e libertà di informazione se proprio una nazione come l’Italia così tanto amica degli Usa (capito ora Hillary perché dovevi allontanarti?) dispone di una legge affatto libera in merito alle telecomunicazioni?

La diplomazia italiana ha cercato a suo tempo, cioè già dallo scorso gennaio, di rassicurare gli americani a proposito della bontà e sicurezza del decreto Romani spiegando che si tratta di un recepimento di una legge europea (65/2007) e che è così stringente per proteggere copyright e pirateria, evidentemente temi a cui gli Usa sono tanto sensibili. Ma Thorne non valuta la spiegazione sufficiente e la nota conclude:

Prendiamo atto che i funzionari di Sky ci hanno detto che il vice Ministro Romani (dal quale il disegno di legge prende il nome) è leader all’interno del governo nel sostenere gli sforzi per aiutare Berlusconi e Mediaset contro SKY.


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