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"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

domenica 10 maggio 2020

Simboli e Alfabeti Segreti

Libro delle ombre |  Speziale Honeyed Moon
Dopo anni di ricerche e incursioni su luoghi presunti infestati ho sentito la necessità di approfondire le mie conoscenze sulle simbologie e sugli alfabeti antichi in quanto questi sono quasi sempre presenti su questo tipo di luoghi. Molto spesso mi sono imbattuto su strani simboli disegnati sui muri, o resti di riti compiuti da qualche setta, o semplicemente scritture antiche apparentemente incomprensibili. Spero con questo articolo di aiutare tutti quelli che come me sono incuriositi da cio che racconta veramente un luogo, evitando di analizzare solo superficialmente " cosa già troppe volte vista " cio che si vede o si prova durante un'incursione. 

 a cura di Maxim79

ALFABETO ISIACO 
 L'alfabeto Isiaco deriva da un culto della Dea Egizia Iside, i suoi simboli sono stati trovati su di una antica tavola che ne riportava il testo sacro. Ma chi era Iside? Iside era la Dea piů popolare dell' Egitto, la divinitŕ piů onorata, perché ispirava solamente amore e mai timore, era la benefattrice delle creature deboli e indifese, proteggeva tutti gli esseri viventi, simbolo dell'amore e della saggezza. In paesi e tempi diversi la Dea si chiamň Askarot, Astarte, Diana o Ecate, ma sempre fu la patrona dei misteri sacri, la protettrice degli amori, della vita, delle madri e dei bambini; essa era anche la Dea della natura feconda la cui influenza si faceva sentire sull'uomo, sugli animali, sulle piante. La sua feconditŕ moderata la ravvicinava a Demetra, la protettrice del folclore domestico e dell'agricoltura; era anche una forma spiritualizzata della "Grande madre" che affonda le sue origini nell'ereditŕ arcaica dell'uomo. L'angoscia che l'umanitŕ ha sempre provato e proverŕ sempre innanzi al destino esigeva una risposta ai molti quesiti della vita. Nacque allora la fede nella presenza nel Cosmo di una benevola e vigilante forza generatrice che avrebbe saputo placare l'atavica paura, mai scomparsa, dell'ignoto. L'importanza del principio femminile nel creato con Iside in Egitto, Istar ed Innanna in Mesopotamia, Atena in Grecia, Demetra, Core, Hera in Sicilia, Maia in India, dominň l'ambiente antico nel campo religioso magico come in quello sociale. In Italia il mistero di Iside si fuse con quello di Cibele e le sue sacerdotesse assolsero la funzione precipua di preparare i candidati ai misteri; la statua della Dea veniva in primavera portata in solenne processione nelle campagne a protezione dei raccolti, a somiglianza della Grande Madre che simboleggiava la natura feconda. I misteri si evolsero, gli adepti impararono cosa fosse la magia, quella che poteva dare felicitŕ e aiuto, perché era rivolta verso la natura, le forze cosmiche e permetteva ai puri di ascendere nel mondo sensibile della felicitŕ dell'anima. Ma in un secondo periodo si sviluppň quel tipo di magia che in seguito prese il nome di " rossa " . Venne anche inclusa la pratica della negromanzia, praticata e modificata nel 1500 dall'astrologo della regina Elisabetta, John dea; questa pratica consisteva nel comunicare , attraverso particolari riti con i defunti per essere illuminati su cose e fatti accaduti avvolti nella nebbia del passato, o che avrebbero potuto accadere. 


 Ecco L'antico alfabeto segreto Isiaco usato per comporre scritti occulti




ALFABETO TEMPLARE  
I templari sono un chiaro esempio di come fosse importante l'uso dei simboli e degli alfabeti segreti, un numero ed una varietŕ di immagini magico-simboliche iscrizioni criptiche, emblemi, sigilli sono stati ritrovati nelle loro sedi e sulle loro persone. Gli occultisti hanno cercato di interpretare questo fatto con una singolarissima spiegazione che rende conto anche della particolare e straordinaria rapiditŕ con la quale i Templari riuscivano ad accumulare ricchezza e potere , riuscendo a convincere tutti i potenti d' Europa a concedere loro favori di qualsiasi genere in a livelli incredibili. Questo era dovuto " secondo gli occultisti " ai talismani e i simboli trovati in abbondanza tra le loro cose. Una delle leggende piů diffuse circa il segreto che i Templari avrebbero difeso anche sotto le torture piů crudeli riguardi la conoscenza delle tecniche della magia sessuale, che i cavalieri del tempio avrebbero appreso grazie ai loro contatti con l'Oriente con sette esoteriche di origine Sufi. Questo tipo di magia prevede fra l'altro riti mediante i quali č possibile " caricare " talismani e sigilli in modo tale da favorire la realizzazione dei desideri . La funzione di gran parte delle immagini magico simboliche dei Templari sarebbe stata dunque quella di accumulare ricchezze con mezzi occulti. Altri tipi di talismani erano dedicati ai cavalieri del Tempio forza di convinzione e capacitŕ di piegare chiunque ai propri voleri. Con la magia sessuale č possibile anche " caricare " di potere occulto lettere e documenti, in modo di favorire l'accoglimento delle richieste in essi contenuti. Gli occultisti affermano che č per questo motivo che il sesso č cosě spesso presente nella tragica vicenda templare, e sotto questa luce vŕ interpretato anche il grido di guerra " Vivat Deus, Sanctus Amor! ". 
 Di seguito riporto solo un esempio di quello che era il vasto mondo dei simboli legati ai Templari, questo era uno degli alfabeti piů diffuso.






ALFABETO RUNICO  
Le rune erano antiche lettere della scrittura germanica che fecero da base al successivo alfabeto latino. Questi simboli venivano incise su vari materiali come l'avorio il metallo il legno e la pietra in questo caso erano usate come lapidi per i defunti. Le documentazioni piů antiche risalgono al 200 d.c. Il nome Runa vede le sue origini dagli scandinavi e significa scrittura segreta. Esistono due tipi di alfabeti, uno proveniente dalla Germania, composto da 24 rune raggruppate in 3 gruppi da 8, che č il piů antico, ed uno originario della Scandinavia, piů recente, ed č composto da 16 rune, raggruppate nella forma 6, 5, 5. In Inghilterra, ad esempio, il numero di rune č stato aumentato a 33. La runa ha un valore sia fonetico che ideografico, e rappresenta il primo suono della parola.

Ecco riportato un esempio di alfabeto runico



ALFABETO EBRAICO
 L'alfabeto Ebraico era uno dei piů usati per scrivere documenti cabalistici e occulti.
Alfabeto Ebraico



ALFABETO SANSCRITO 
Il Sanscrito č uno degli alfabeti piů antichi. Veniva usato per scrivere mappe e documenti segreti. E' stato ritrovato anche su porte e antiche pietre.

Alfabeto Sanscrito



ALFABETO MEDIOEVALE-TEBANO 
Questo Alfabeto era in uso durante il basso medioevo, in questo periodo gli alfabeti segreti erano molti, e venivano cambiati periodicamente. Questo particolare alfabeto era riconosciuto come Tebano ecco cosa ci racconta Morgana (del sito stregadellemele.it) L'alfabeto tebano č chiamato spesso anche "Rune tebane", ma questa sembra essere una recente invenzione da coloro che lo usano. Le lettere sono in realtŕ molto piů corsive che runiche, contengono molte curve e non sono molto adatte per essere incise su materiali duri come i veri alfabeti runici, come l'Ogham. Le prime notizie che abbiamo sull'alfabeto tebano č nel libro di Cornelio Agrippa "Tre libri di Filosofia Occulta" pubblicato nel 1521. Ovviamente si pensa che sia molto piů antico e implicito anche in quanto fa notare lo stesso Agrippa. L'assenza di U/J/W suggerisce che l'alfabeto tebano č originato come una cifra latina prima dell'11 secolo in cui viene introdotta la W e molto prima del 15 secolo in cui si sviluppa la U e la J. L'origine delle lettere č oscura quindi. L'alfabeto tebano sembra essere passato ai Wiccan da ordini successivi a Gardner come reinvenzione della stessa. Oggi č principalmente associato alla Wicca e spesso viene definito " L'alfabeto delle streghe". L'alfabeto tebano č sempre stato usato per iscrizioni talismaniche e formule magiche; molte streghe lo utilizzano per scrivere il loro nome nel grimorio. Non č legato a nessuna lingua in particolare. La maggior parte dei Wiccan riconosce l'alfabeto Tebano, ma il saperlo leggere normalmente č molto poco comune.

Alfabeto Medioevale



ALFABETO ARABO 
 L'alfabeto Arabo č stato usato per scrivere documenti occulti e magici, lo si ritrova in alcuni riti particolari.

Alfabeto Arabo




ALFABETO DEI MAGHI DEL XV SECOLO 
Questo alfabeto č stato ideato dai maghi del XV secolo per redigere documenti esoterici e preghiere.
Alfabeto dei Maghi del XV secolo



SIMBOLI E ALCHIMIA 
L'alchimia non vŕ considerata soltanto come l'arte fraudolenta di trasmutare i metalli in oro, ma piuttosto come una dottrina che, per i suoi insegnamenti non ortodossi, fece uso di un immaginario derivato dall'attivitŕ di laboratorio. Prima di Carl Gustav Jung (1875 - 1961) l'alchimia si considerava soltanto dal punto di vista della storia della scienza e la si concepě quindi come una "forma errata di pre-chimica" e quasi mai il suo significato sul piano ideale riuscě a trovare la dovuta attenzione. In primo luogo, l'alchimia si sforza di ampliare il regno spirituale della luce attraverso il sistematico contenimento del mondo della materia, sentito come terreno, pesante e oscuro, pressappoco nel senso dato da diverse sette alla gnosi tarodantica. Nei manoscritti dell'alto medioevo e nei libri di calcografie rinascimentali e barocche compare una quantitŕ quasi sconcertante di immagini simbolico-allegoriche che non hanno lo scopo di informare gli estranei, ma cercano di offrire un sostegno alla riflessione dell'iniziato che giŕ conosce la dottrina. Dalla materia primigenia (materia prima) si deve ricavare, attraverso vari stadi di purificazione, la pura pietra filosofale (lapis philosophorum), il cui possesso deve dare tra l'altro la possibilitŕ di ottenere oro e argento, i metalli del sole e della luna dai metalli comuni, e di fabbricare un farmaco universale. Tra i principali simboli legati all'alchimia vanno ricordati l'aquila, l'argento, la colomba, il corallo, i draghi, la fenice, il leone, la luna, l'oro, il pavone, il pellicano, il pentagramma, il rospo, Saturno, il Sole , a Stella di David, l'unicorno, ecc.  



CADUCEO 

Significa "verga dell'araldo" (dal greco Kerykeion) ed era il principale attributo del dio Mercurio (o, per i greci, Ermes) il messaggero degli dei. Il caduceo consiste in una bacchetta magica (o araldo) intorno al quale due serpenti si attorcigliano simmetricamente con le teste rivolte l'una verso l'altra. A volte lo si trova munito di un paio di ali sulla punta. Dal punto di vista psicoanalitico, la speculazione simbolica vede nel bastone di Mercurio anche un fallo sul quale i due serpenti si accoppiano. In effetti, alla zoologia č noto un rituale di accoppiamento di alcune specie di serpenti, nel corso del quale entrambi gli animali (succede, ad esempio nei cobra), come danzano, si ergono in posizione parzialmente eretta. Come simboli alchemici i due serpenti rappresentano l'equilibrio fra gli elementi sulphur er mercurius, ovvero un sistema dualistico dei principi della caducitŕ e della combustibilitŕ. G.A. Bockler riassume cosě l'antico mito del caduceo: il simbolo deriverebbe dal bastone che Mercurio aveva ricevuto da Apollo. Quando il dio giunse in Arcadia, "trovň due serpenti che si mordevano a vicenda; lanciň il bastone fra loro ed essi ritrovarono l'accordo, perciň il bastone ha preso quel nome cognome e segno di concordia, ovvero il veleno della guerra viene placato e annullato grazie a parole di pace. Altre teorie avvicinano il bastone alla dialettica, che vuole mantenere diviso ciň che č giusto da ciň che non lo č
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PENTAGRAMMA 
In geometria rappresenta il pentagono regolare stellato. A causa della sua semplicitŕ di costruzione che avviene utilizzando un'unica linea chiusa intrecciata, i pitagorici le attribuirono un significato mistico di perfezione. Il pentagramma č conosciuto anche con altri nomi, a seconda del valore simbolico di volta in volta attribuitogli: piede dell'incubo, orma della strega, pentacolo. Per Pitagora e i suoi discepoli il pentagramma era un simbolo sacro che esprimeva l'armonia tra corpo e l'anima, e divenne, su questa base, il segno della salute. Il pentagramma rientra spesso tra gli strumenti esorcisti utilizzati nei rituali magici, come si evince anche dall'episodio dell'incantesimo contenuto nel primo Faust di Goethe, l'Urfaust. La figura dev' essere completamente chiusa senza alcun vuoto. Tradizionalmente, la forma che ha un vertice rivolto verso l'alto contrassegna la " magia bianca ", quella capovolta la " magia nera " In quest'ultima variante si trova spesso disegnata anche una testa di caprone dal significato satanistico, mentre la bianca lo associa al disegno di una figura umana. In occidente quello del pentagramma č comunque un simbolo antichissimo, lo si ritrova tra l'altro, nei lavori in ceramica etruschi. Anche nelle tombe egizie le stelle del cielo vengono rappresentate a cinquepunte ( prive, perň, del disegno interno.). Il modello naturale di queste figure trae con ogni probabilitŕ origine dalle simmetrie a cinque raggi di parecchi echinodermi (come le stelle di mare). Nella sua funzione di segno che esorcizza la presenza demoniaca, il pentagramma viene spesso inciso su legno; lo vediamo per esempio, sulle travi delle antiche porte e sulle soglie, soprattutto nelle regioni alpine. Dagli alchimisti, poi, il numero cinque viene ricordato al numero degli elementi, ma anche interpretato in rapporto alla quintessenza spirituale (elemento puramente immateriale dello spirito del mondo) dei quattro elementi abituali (acqua, fuoco, terra e aria). Questo quinto elemento, come coronamento degli altri, veniva fra l'altro visto nell'acqua come delfino, nell'aria come aquila, nel fuoco come fenice e sulla terra come uomo.

Pentagramma                  




LA STELLA DI DAVID 
Stella sei punte formata da due triangoli sovrapposti, la Stella di David rappresenta un simbolo molto diffuso nelle culture del mondo antico. L’interpretazione tradizionale vi vede un triangolo “ acquoso “ ( femminile, orientato verso l’alto ) e un “ focoso “ ( maschile, rivolto verso il basso ), che , insieme , rappresenta in modo armonico un conchiuso sistema dualistico. Si racconta il famoso Re Salomone ( Shelomoh, in ebraico, 961-931 a.C. ) figlio del re Davide e il Betsabea, se ne servi fino al momento della morte per scacciare i demoni e invocare gli angeli. Per questo motivo la stella a sei punte viene chiamata anche “ sigillo di Salomone “ o scudo di Davide, mentre oggi , essendo poi diventato un’ elemento dello stemma dello stato si Israele, lo si definisce per lo piů come stella di Sion o di David. Senza avere, in linea di principio, nulla a che vedere con la tradizione ebraica, la stella a sei punte fa spesso la sua comparsa nei graffiti delle regioni alpine, nei libri magici e negli esorcismi di estrazione popolare con la funzione di potente simbolo magico.





LA CROCE 
Tra i simboli maggiormente diffusi troviamo le croci, largamente conosciute da quasi tutti i popoli. La croce rappresenta non il Cristo (i cristiani, come gli appartenenti a quasi tutte le religioni, hanno utilizzato simboli preesistenti perdendone o trasformandone gli originali significati) ma sia o punti cardinali che le due vie sacre che ogni popolo p individuo puň percorrere. I quattro punti cardinali, a loro volta, rappresentano molto di piů di quello che ci si puň immaginare: l’Est č dove sorge il sole quindi č il potere spirituale, la luce, la vita stessa e la conoscenza; il Sud, con i suoi venti caldi, la buona stagione, le cose che crescono; l’Ovest il tramonto il buio i misteri ma anche la rinascita; il Nord il freddo quindi le prove materiali che ci temperano e migliorano. La croce, dicevamo, rappresenta anche le due linee che si incrociano e il loro punto d’incontro rappresenta l’equilibrio. La CROCE NEL CERCHIO (croce indiana), quindi, comunque sia rappresenta unisce le due precedenti simbologie creando un simbolo di grande potere che rappresenta tutto ciň che č stato detto e molto di piů perché simbolizza anche le due possibili vie percorribili in orizzontale (quindi materialmente) o in verticale, unendo la terra al cielo (e percorribili spiritualmente). I simboli composti da tre elementi siano essi indů, shivaisti, Krishna, amerindi, o celtici, rappresentano sempre il sacro 3, un potente simbolo esoterico a volte occulto: nascita-crescita-morte, uomo-donna-prole ecc. che esemplifica come le energie o le forme materiali si muovano spesso in un sistema binario, o doppio, capace di generare una terza energia molto potente.

 I Simboli che rappresentano la TrinitŕLe Croci


LA SVASTICA 
Le svastiche fanno parte dei simboli rappresentanti la sapienza. Pare che gli antichi conoscessero benissimo la teoria del big bang, l’origine dell’universo ed il moto di espansione a spirale che non consegue. La svastica rappresenta il potere divino, il moto dell’universo e del sole. Si possono trovare svastiche sui batik indů, nell’iconografia delle popolazioni americane precolombiane, in Africa e nell’Europa celtico-germanica. Ben noto č stato poi l’utilizzo di questa particolare croce (e ella croce celtica) compiuto dal nazismo dell’intento di ripristinare paganesimo e cultura delle razza superiore.

Le svastiche

Il doppio triangolo con caratteristiche della svastica



Il doppio triangolo in certe operazioni di magia assume la caratteristica forma, dissimulata, della svastica, simbolo del movimento eterno del cosmo. 


 Questo č solo un piccolissimo esempio delle centinaia di simboli e alfabeti che hanno segnato la nostra storia. In particolare ho descritto quelli che si possono trovare in giro ancora oggi, cercherň comunque di aggiornarvi in merito all' argomento e magari di redigere una vera e propria sezione quando avrň piů materiale.

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